Il Territorio


"In tutte le cose della natura
esiste qualcosa di meraviglioso".

La terra
non produce per caso,
tutto è la sintesi
di infinite storie.

Nessuna cosa come il prodotto della terra contiene e porta dentro la somma di tutte le cose che in quella terra si trovano. La terra non produce per caso, tutto è la sintesi di infinite storie, di percorsi dell’uomo, di scoperte, di errori e ritorni indietro e di nuovi progressi.

Tutto questo costituisce La Storia, e quello che la caratterizza è che tanti fili sottili risultano alla fine collegati ed intersecati, e formano una tela e un disegno che non sarebbe stato lo stesso se anche un solo filo avesse avuto un altro colore, o fosse mancato.

Perciò per noi una valle di vigne non è un’azienda, ma la parte finale di una storia della quale noi siamo arrivati a costruire l’attuale capitolo, al quale altri capitoli seguiranno. Allo stesso modo, per noi, la nostra non è una valle come tante altre, ma ha solo essa quei boschi, quei monti, quei corsi d’acqua e quelle correnti d’aria che la rendono unica tra tutte, piccolo mondo non ripetibile altrove, se non in altri modi e con altri caratteri.

Questa che stiamo per raccontarvi è la storia del nostro territorio e della sua anima.

Ciò che caratterizza la storia di un territorio è che tanti fili sottili formano una tela e un disegno che non sarebbe stato lo stesso se anche un solo filo avesse avuto un altro colore, o fosse mancato.

Pietranico

C’è un solo modo veramente bello per entrare nel territorio di Pietranico, ed è il meno convenzionale. Non dalle strade che, con un intreccio di percorsi e di borghi, salgono dalla valle del Pescara e da quella Abbazia di San Clemente a Casauria che nell’alto medioevo dominava la zona, ma dalla barriera di monti che costituiscono l’ultimo bastione dell’Appennino verso l’Adriatico.

Qui, alle spalle di Pietranico, il sistema imponente del Gran Sasso si assottiglia, scende a mille metri e poi precipita nelle gole di Popoli, che lo separano dalla Grande Madre, il sistema della Maiella, qui rappresentato da un suo grande satellite, il Morrone. Ma prima di questa frattura, vera separazione dei due colossi dell’Appennino, il braccio proteso dal Gran Sasso verso la Maiella ha un’esitazione, un valico appena accennato, una “forca”: la Forca di Penne.

Da qui parte il nostro approccio alle alture di Pietranico, viste dall’alto, con gli occhi del falco (o dell’aquila, che ha abitato e sta tornando ad abitare questi luoghi), del pastore, o delle nubi di libeccio.

Arte

L’Abruzzo è una regione meravigliosa, non solo per la presenza della più alta concentrazione di parchi e riserve naturali, per l’enogastronomia variegata ed espressione dei molteplici aspetti di un territorio diviso tra le montagne e il mare, ma anche per una storia antica, fatta di castelli medievali, chiese romaniche di straordinaria bellezza, affreschi e statue dipinte che raccontano la vita di un luogo per molti aspetti incantato. 

Storia

Una sorta di isolamento, che si traduce in una conservazione di lingua, di usi e di toponimi ed influenza in definitiva il carattere delle popolazioni, comporta anche effetti potenti sugli usi, le tradizioni e l’arte, dando all’Abruzzo anche odierno un forte carattere di tipicità. Anche l’assenza di stanziamenti stranieri demograficamente significativi mantiene all’Abruzzo la sua “razza” più che in altre Regioni.

Tradizioni

Tutta la regione si caratterizza per le antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione e che vanno dalle preziose arti orafe, alle maioliche dipinte a mano, ai ricami con il tombolo, alla scultura con la bianca pietra della Majella madre, alle lavorazioni gastronomiche “di una volta”, alle feste popolari suggestive e affascinanti che portano in Abruzzo viandanti da ogni dove, per assistere al racconto…

Natura

Oltre un terzo del territorio abruzzese è protetto in un sistema di tre Parchi Nazionali (d’Abruzzo, il più antico d’Italia, del Gran Sasso e Monti della Laga, e della Maiella), un parco Regionale (Velino-Sirente) e trentotto aree protette locali. Questa caratteristica, che fa dell’Abruzzo la regione più “verde” d’Italia, denota l’alta qualità del territorio, ma anche la condivisione che la protezione della natura ha trovato, pur con fasi alterne, nella popolazione residente.

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